"Vai con fiducia nella direzione dei tuoi sogni! Vivi la vita
che hai immaginato". Così scriveva centocinquanta anni fa Henry David Thoreau.
Thoreau è uno dei miei autori
(filosofi?) ottocenteschi preferiti. Leggendo alcune sue opere, come Walden ovvero la vita nei boschi, oppure Camminare, o il suo più noto Disobbedienza civile, ho maturato il mio trascendentalismo ‘moderno’. Conosciuto durante i
miei studi universitari, non l’ho più abbandonato.
Nato in America nel 1817, muore nel 1862, dieci anni dopo la
nascita di Alfredo. Non credo che il mio Alfie lo abbia conosciuto (intendo
‘letto’, anche perché non sapeva l'inglese, e dubito che vi fossero già delle traduzioni in francese, figurarsi in italiano!). Per certi aspetti penso però che ne avrebbe condiviso alcuni afflati
di libertà individuale. Il fascino e l’attrazione che i boschi e la natura
esercitavano su Henry sono molto simili a quelli di Alfie per le gite in bici,
all’aria aperta, liberi di scegliersi la propria strada e le proprie soste.
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