Alfredo amava vestire le maglie di lana ed i pantaloncini da
ciclista, in varie occasioni, perfino ufficiali. Per questo (e per tanto altro)
qualcuno a Casola lo appellava con l’irriverente epiteto di “e matt de Cardèl”.
e' matt de Cardèl from idefix on Vimeo.
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In paese lo apostrofano col soprannome di ‘e matt de Cardèl’. Un appellativo in
fondo non poi così oltraggioso, credo. Anzi, forse quasi testimonianza di un
affettuoso rispetto, grazie soprattutto all’uso della forma dialettale. Con
quell’epiteto si denotano molte delle sue caratteristiche. Sia la sua
stravaganza che l’intelligenza e la cultura, ciascuna decisamente fuori dal
comune, credo. Quel riempire la casa di libri, ad esempio, o il trascorrere le
notti a leggere e scrivere, imbastire interminabili concioni nei caffè e nei
circoli. E poi, soprattutto, quell’andarsene sempre in bicicletta, acconciato a
quel modo strano. No, la tranquilla e conservatrice comunità agreste romagnola non
poteva tollerare tutto ciò. Quantomeno non senza coniare un sagace, ironico ed
irriverente nomignolo. O non senza affibbiarlo, con affettuoso ed irrisorio scherno,
allo strambo “zerbinotto” locale.
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