Alfredo, un “maestro di strada” ante litteram e…a modo suo! Fuggiva dalla sua prigione dorata del Cardello per andare a trovare i suoi amici di Faenza, Ravenna e Bologna. Spesso inforcando la sua bici.
Non si giudichi però il mio amico Alfredo un saccente
intellettuale. Tantomeno uno spocchioso accademico. Malgrado la sua elevata erudizione,
non ha mai svolto la professione di docente. Né il professore e neppure il maestro.
Se non il “maestro di vita”, per quel manipolo di giovani entusiasti che lo
segue volontariamente nei caffè di Faenza e Bologna. Ascoltano affascinati le
sue arringhe notturne, gli infervorati monologhi, gli enfatici resoconti delle
avventure strapaesane. Basti dire che secondo lui “passano più idee in un strada in un giorno che non ne escano da una
università in un secolo”.
Nessun commento:
Posta un commento